23 maggio - giornata della legalità
Il 23 maggio rappresenta, ogni anno, una data simbolica nella storia civile del Paese. In questo giorno, nel 1992, nella strage di Capaci persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. A distanza di trentatré anni, il loro sacrificio continua a richiamare l’attenzione su un tema centrale per la convivenza democratica: la legalità.
Parlare di legalità significa interrogarsi sul senso della giustizia, sull’importanza delle regole condivise e sul ruolo della coscienza individuale nel contrastare ogni forma di sopraffazione, corruzione o indifferenza. La legalità non è soltanto un insieme di norme, ma una scelta etica che coinvolge ogni aspetto della vita sociale.
In questa giornata, il ricordo delle vittime delle mafie diventa occasione per riflettere sul valore della memoria, sulla responsabilità collettiva di custodire e rinnovare gli ideali di chi ha lottato per un futuro più giusto, più libero, più umano. Coltivare la legalità significa dare significato alla parola “giustizia”, trasformandola in impegno quotidiano, in rispetto reciproco, in partecipazione consapevole.
Come ha affermato il giudice Paolo Borsellino, anche lui caduto per mano mafiosa:
"La legalità dev’essere amata come si ama la libertà, perché senza legalità la libertà è solo un’illusione."
Il 23 maggio invita a non dimenticare, ma anche a scegliere da che parte stare.