Premiazione 29 edizione Fax for Peace
Primo premio della sezione Scuole medie

Venerdì 27 novembre 2025 si è svolta la cerimonia di premiazione della 29ª edizione del concorso internazionale Fax for Peace. Un appuntamento che, anche quest’anno, ha riunito studenti e artisti da tutto il mondo per celebrare i valori della pace e del dialogo attraverso l’arte e la creatività.
Di seguito la presentazione al catalogo a cura del Dirigente scolastico
"No.
Quest’anno è difficile dire due cose sui fax arrivati. Fatico a entrare in sintonia con gli autori, grandi o piccoli che siano. È chiaro che non guardiamo lo stesso mondo. Oppure non lo valutiamo con lo stesso metro.
Io ho di fronte uno scenario spaventoso. A Gaza siamo arrivati a un cessate il fuoco fragile e continuamente violato. In Cisgiordania si bastonano le donne che raccolgono le olive. In Ucraina si bombardano gli asili. Secondo l'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, le guerre attive nel 2025 sono 32. E poi il linguaggio: usato con leggerezza e superficialità, ricorrendo, senza saperlo, a figure retoriche difficili come l’eufemismo e la preterizione. E allora, eufemisticamente, le armi atomiche diventano tattiche: mica quegli ordigni che durante la guerra fredda avrebbero fatto esplodere il mondo. Non bombe strategiche, ma tattiche e che quindi si possono usare. E poi: non vorrei mai fare ricorso alle armi atomiche… Ma intanto le ho dette le parole dannate, e dico che no, ma, però… Questa è la preterizione: figura retorica per cui si dà maggior rilievo a un argomento, affermando di volerlo passare sotto silenzio.
Eppure nei fax…
Qualcuno giudica un’illusione immaginare un futuro al di fuori della Terra, su un altro pianeta. E anch’io la penso così. Altri, ben più potenti di me no. Ma insomma. Qualcun altro pensa che se due uova fanno baruffa, alla fine si fa una frittata. Ecco, anch’io la penso così.
Però…
Però la maggioranza degli autori, ripeto: grandi e piccoli, hanno una visione ottimistica del mondo. Pensano che la pace, la colomba, per quanto la si calpesti risorga sempre, e nidifichi prodigiosamente su mille rami; con una sua magica calamita si porti via tutte le armi del mondo; oppure travestita da pifferaio di Hamelin trascini tutti i carri armati del mondo a schiantarsi dentro un burrone; oppure si trasformi in un aspiramissili. Oppure pensano che l’arte possa rimettere a posto le cose, riconnettere le pietre che sono state disconnesse.
Io resto ancorata al pessimismo della ragione. Loro volano sulle ali dell’ottimismo della volontà. Speriamo che abbiano ragione.
No.
Quest’anno è difficile dire due cose sui fax arrivati. Fatico a entrare in sintonia con gli autori, grandi o piccoli che siano. È chiaro che non guardiamo lo stesso mondo. Oppure non lo valutiamo con lo stesso metro.
Io ho di fronte uno scenario spaventoso. A Gaza siamo arrivati a un cessate il fuoco fragile e continuamente violato. In Cisgiordania si bastonano le donne che raccolgono le olive. In Ucraina si bombardano gli asili. Secondo l'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, le guerre attive nel 2025 sono 32. E poi il linguaggio: usato con leggerezza e superficialità, ricorrendo, senza saperlo, a figure retoriche difficili come l’eufemismo e la preterizione. E allora, eufemisticamente, le armi atomiche diventano tattiche: mica quegli ordigni che durante la guerra fredda avrebbero fatto esplodere il mondo. Non bombe strategiche, ma tattiche e che quindi si possono usare. E poi: non vorrei mai fare ricorso alle armi atomiche… Ma intanto le ho dette le parole dannate, e dico che no, ma, però… Questa è la preterizione: figura retorica per cui si dà maggior rilievo a un argomento, affermando di volerlo passare sotto silenzio.
Eppure nei fax…
Qualcuno giudica un’illusione immaginare un futuro al di fuori della Terra, su un altro pianeta. E anch’io la penso così. Altri, ben più potenti di me no. Ma insomma. Qualcun altro pensa che se due uova fanno baruffa, alla fine si fa una frittata. Ecco, anch’io la penso così.
Però…
Però la maggioranza degli autori, ripeto: grandi e piccoli, hanno una visione ottimistica del mondo. Pensano che la pace, la colomba, per quanto la si calpesti risorga sempre, e nidifichi prodigiosamente su mille rami; con una sua magica calamita si porti via tutte le armi del mondo; oppure travestita da pifferaio di Hamelin trascini tutti i carri armati del mondo a schiantarsi dentro un burrone; oppure si trasformi in un aspiramissili. Oppure pensano che l’arte possa rimettere a posto le cose, riconnettere le pietre che sono state disconnesse.
Io resto ancorata al pessimismo della ragione. Loro volano sulle ali dell’ottimismo della volontà. Speriamo che abbiano ragione."
In allegato i lavori premiati e segnalati, mostrati durante la cerimonia di premiazione.
